Un Morellone da tre bicchieri

Giovanni Vagnoni - Azienda Le Caniette
Una serata con i migliori vini made nel Piceno. All’azienda agricola Le Caniette tintinnano tre bicchieri per brindare all’ambito riconoscimento del Gambero Rosso. La celebre azienda leader del settore enogastronomico italiano, nonché uno dei riferimenti per gli appassionati di tutto il mondo, ha inserito nella sua guida dei Vini d’Italia 2015 il “Morellone 2008”. La premiazione è avvenuta domenica 25 ottobre a Roma ma solo domenica 2 novembre la storica cantina, di Giovanni e Luigino Vagnoni ha aperto le porte, o meglio le botti, per celebrare ufficialmente un riconoscimento atteso da bel 25 anni.

“Non è un premio qualunque – ha detto Giovanni Vagnoni – ma a livello internazionale e nazionale è tra i sei più importanti. Erano 25 anni che lo attendevamo, ormai sembrava un miraggio ed invece è arrivato. Una gioia che dedico a mio padre Raffaele, recentemente scomparso”. Un desiderio a lungo inseguito e che si è avverato inaspettatamente e forse per questo ancor di più gradito. “Mi arrivò una mail senza intestazione, solo nell'indirizzo vi era scritto “Gambero Rosso” e pensavo, per questo, di aver ricevuto una spam. Solo dopo due telefonate ho capito che era tutto vero”. Nella manifestazione di Roma, l’Auditorium Massimo, sono stati premiati in totale 423 vini per la categoria “Tre Bicchieri”, 83 per “Bicchieri Verdi” dedicata al biologico e 108 “Bicchieri sotto a 15 euro”. Il Morellone 2008 è entrato in tutte e tre le categorie. Un vino unico con una storia tutta sua, a partire dalla scelta del nome. “Morellone è un pigmento di colore rosso intenso – ha spiegato l’artista Gianfranco Notargiacomo, grande amico di Giovanni e ideatore del nome – che lo stesso Michelangelo utilizzò per decorare la parte inferiore del Giudizio Universale.

 
Il signor Morellone (Tre bicchieri)
Ripatransone, non a caso, è la patria di Ascanio Condivi, allievo e biografo di Michelangelo”. Ed il Morellone 2008 è proprio così. Un rosso intenso, rubino. Una meraviglia per la vista, il gusto e l’olfatto. “Questo vino è cambiato un po’ nel tempo, sempre attento ai gusti del cliente. Oggi mi sento di dire che abbiamo interpretato il massimo cambiamento del gusto, proponendo un prodotto che abbina il frutto al vino complesso. Ciò è stato possibile perché la Doc permette di mischiare annate diverse, fino a un massimo del 15% e, nella fattispecie, il “Morellone 2008” è composto al 90% dal vino del 2008 e al 10% del 2012”. Le Marche tornano a primeggiare, il Sud fa suo il rosso rendendoli ancora più unico. A rendersene conto proprio il Gambero Rosso che nella nota di introduzione ai vini della nostra Regione scrive “Un generale miglioramento per i rossi dove si punta sulla freschezza del frutto e sulla moderazione della concia aromatica del legno pur senza rinunciare alla materica generosità delle uve montepulciano e sangiovese”.


L’ambìto premio è il culmine di un percorso che l’azienda di Ripatransone ha iniziato, da oltre due decenni, in una produzione di riconosciuta qualità internazionale. E proprio in onore del padre Raffaele, che da anni inseguiva i “Tre bicchieri”, Giovanni e Luigino proseguono con passione il mestiere dimostrando che la sperimentazione, la dedizione, la passione e la competenza, pagano. Non a caso, Le Caniette quest’anno possono vantare altri due premi vinti: “Io sono Gaya, non sono Lucrezia” un pecorino riserva premiato con la Corona della guida Vinibuoni del Touring Club italiano e “Lucrezia”, una sperimentazione riconosciuta da L’Espresso.





(Di Francesca Kelly) 

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